Bentornati nella rubrica “Sapere”
e tra i miei appunti! Oggi iniziamo ad aggirarci tra le pagine di
Storia, un argomento che ho sempre amato. Partiamo proprio dal principio, vale
a dire dal momento in cui si sono evoluti i primi esseri umani.
L’Uomo non è comparso
improvvisamente sul pianeta Terra. Il suo aspetto e la sua intelligenza sono il
risultato di una evoluzione durata
milioni di anni. Il periodo in cui le prime specie umane fecero la loro
comparsa viene chiamato Pleistocene.
I primi Uomini dovettero
affrontare molti pericoli per poter sopravvivere ed evolversi fino a diventare
i fondatori della nostra specie. C'erano animali che volevano mangiarseli,
oppure che lottavano per lo stesso cibo e lo stesso territorio. Addirittura,
per lungo tempo hanno vissuto a stretto contatto diverse specie di ominidi (così si chiamano gli Uomini
antichi), quindi capitava anche che si combattessero tra loro per ottenere
spazi e risorse.
Gli ominidi comparvero in Africa e da lì migrarono in tutte le
parti del mondo.
Il più antico esempio di ominide
che conosciamo è l’Australopithecus
afarensis, vissuto più di 3 milioni di anni fa. Aveva ancora un volto
scimmiesco ma sembrava capace di camminare eretto sulle zampe posteriori. Il
primo scheletro fossile di questo ominide a essere ritrovato apparteneva a una
femmina, a cui è stato dato un nome: Lucy. Gli Australopitechi erano in grado
di fabbricare qualche attrezzo utilizzando la selce, una pietra molto semplice da lavorare, e il legno. Gli
Australopitechi non si accontentavano di usare le cose così com’erano ma
cercavano anche di migliorarle per renderle più utili. Q
Gli ominidi non erano pericolosi
quanto gli animali carnivori, non avevano né unghie affilate, né zanne lunghe.
Non erano particolarmente forti, né molto veloci. Per sopravvivere, quindi,
dovettero imparare a utilizzare e sviluppare qualcos’altro: l’intelligenza. L’Homo habilis, che
sapeva fare molte cose in più dell'Australopiteco, con il passare del tempo si
trasformò in Homo erectus (parliamo
di 1.600.000 anni fa).
L’Homo erectus era un grande
cacciatore che camminava dritto e agiva in gruppo come fa un branco di lupi,
accerchiando la preda. Aveva la pelle scura, la fronte più alta di quella delle
scimmie e il naso meno schiacciato. Poteva raggiungere un’alta statura e il suo
cervello era molto più grande di quello dei suoi antenati. Gli Homo erectus
vivevano di caccia e di raccolta. Di solito, la caccia era un
lavoro maschile mentre la raccolta di erbe e frutta veniva affidata alle donne
e ai bambini.
L’Homo erectus fu il nonno dei
due Homo da cui noi oggi discendiamo: l’Homo
sapiens neanderthalensis, chiamato Uomo di Neanderthal, e l’Homo sapiens, poi evolutosi ancora nel sapiens
sapiens. Con gli Uomini di Neanderthal e con i Sapiens Sapiens nacquero
l’arte, le prime religioni e i riti di rispetto e ricordo per i morti.
Oggi tutti gli Uomini fanno parte
della specie Homo sapiens sapiens. I nostri cugini di Neanderthal si sono estinti circa 35.000 anni fa, lasciando
però alcune tracce nel nostro DNA.
Gli ominidi svilupparono sempre
più il cervello. Fu l’intelligenza a consentire loro di sopravvivere ed
evolversi. La scoperta del fuoco e di tecniche per ricavare attrezzi dal legno
e dalla pietra fecero il resto.
Il fuoco consentì all’uomo di
scaldarsi e di far luce durante la notte. Le tracce dei primi focolari
risalgono a 400 mila anni fa. Alcune fanno pensare, però, che l’uomo avesse
imparato ad addomesticare il fuoco già 600 mila anni prima.
Il fuoco scacciava il buio della
notte, spaventava i predatori ed era un luogo di ritrovo per parlare della
caccia, delle battaglie e raccontare le prime storie.
Gli Uomini sono onnivori. Mangiano di tutto, dai frutti
ai vegetali alla carne. Sopravvivere ed evolversi in un territorio pieno di
carnivori pericolosi, ha costretto l’Uomo a trovare sistemi per diventare un
forte cacciatore. Gli ominidi utilizzavano la selce per ricavarne lame con cui
tagliavano la carne e la pelle. Creavano attrezzi per macinare i semi, punte
per frecce, lance e raschietti.
Ci avviciniamo così alle prime
nozioni sulla nostra preistoria, che affronteremo un’altra volta! Queste sono
le informazioni che ho trovato sui testi a mia disposizione, ovviamente vi
chiedo di contribuire con un commento se vi fosse qualche errore oppure se nel
frattempo vi fosse stata qualche nuova scoperta.
Per il momento, è tutto! Alla
prossima!
Commenti
Posta un commento